La parola inglese Stalking che tradotta letteralmente vuol dire”Fare la posta”, rende perfettamente l’idea di cui si tratta, ovvero l’insieme di tutti quegli atti irrazionali, ma soprattutto persecutori e spesso protratti nel tempo, che un soggetto mette in atto nei confronti della sua vittima prescelta.
Si va dagli atti intimidatori fatti oralmente all’interessato sotto forma di minacce, a volte anche con lesioni nei confronti della vittima o dei componenti della famiglia, e se ciò non bastasse si continua con le assillanti telefonate fatte a tutte le ore sia del giorno che della notte.
Il voler controllare e condizionare continuamente in maniera crescente la vita di un’altra persona, mediante pedinamenti, appostamenti nei luoghi frequentati o i ripetuti tentativi di comunicazione, fa si che questa conduca una esistenza costellata di continua ansia e paura.
Lo stalking è un reato per la legge italiana e come tale va punito in modo severo, dal divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, fino alla reclusione, la finalità è quella di tutelare la persona indifesa, da chi mette in atto questa aberrante condotta.
La vittima di stalking in quasi tutti i casi manifesta gravi ripercussioni a livello psicologico, relazionale e lavorativo, con una notevole diminuzione delle attività sociali, in alcuni si riscontrano disturbi cronici del sonno ed alimentari, aumento di uso di alcol, nicotina o droghe, nei casi più gravi persino pensieri suicidi.
Non è semplice vivere una situazione così traumatica, sempre con il timore fondato per la propria incolumità, per tentare di arginare i danni e riacquistare sicurezza è molto importante affidarsi ad un professionista empatico, in grado di trasmettere fiducia e comprensione, senza mai giudicare.
Sono molto validi i gruppi di sostegno, spesso ascoltando le storie di altri, la vittima trova il coraggio di aprirsi, mettendo in luce i suoi timori ed i suoi più oscuri pensieri.