Come si ottiene un diploma di ottico? Che percorso di formazione bisogna seguire e che discipline conoscere? E, ancora, cosa si può fare dopo? Con ogni probabilità domande come queste affollano la mente di chi, tra le tante alternative, sta pensando per il suo futuro a una carriera nel mondo dell’ottica. A ragione, tra l’altro: al contrario di altre professioni simili, infatti, in Italia quello dell’ottico è un lavoro che spesso rimane in sordina, poco visibile sui media o quando si fa orientamento nelle scuole, nonostante tra l’altro le possibilità di fare carriera nel campo siano tante e diverse. Quelle che seguono, allora, sono un po’ di informazioni che dovrebbero aiutare a fare chiarezza.
Tutto quello che c’è da sapere sul diploma di ottico e come ottenerlo
Il diploma di ottico, innanzitutto, certifica che la persona a cui è stato rilasciato ha seguito un percorso formativo idoneo a svolgere la professione di ottico. All’interno di questo percorso formativo, infatti, l’alunno avrà familiarizzato con discipline come la fisica, la chimica, l’anatomia, l’ortottica, la contattologia che gli permetteranno, una volta fuori dalla scuola, di lavorare con lenti e altri sistemi per la correzione dei difetti della vista e, più in generale, di collaborare con figure come il medico oculista o il chirurgo per la salute dell’occhio. Per ottenere un diploma di ottico comunque serve fare né più, né meno di quello che si farebbe per ottenere un qualsiasi altro diploma (classico, scientifico, umanistico, eccetera) superiore, e cioè sostenere un esame di Stato. In Italia ci sono diverse scuole e istituti superiori, sia pubblici sia privati o paritari, che permettono di farlo: sono scuole e istituti di formazione che hanno un apposito indirizzo Ottico e che, come già si accennava, preparano delle figure altamente professionali e specialistiche.
Va detto, però, che anche chi abbia pensato in ritardo a un futuro nell’ottica ha la possibilità di intraprendere questa carriera: si può ottenere, infatti, un diploma di ottico anche dopo aver conseguito qualsiasi altro tipo di maturità, seguendo uno dei tanti corsi professionalizzanti che sono organizzati da enti formativi di diversa natura e preparandosi da esterni a sostenere, poi, l’esame di Stato.
Una volta che si è ottenuto comunque il diploma di ottico, prima di poter esercitare la professione, serve sostenere un esame per l’abilitazione. Ancora una volta, è una misura volta ad accertarsi delle reali capacità del candidato. Solo una volta che si avrà conseguito l’abilitazione, del resto, ci si potrà immettere nel mercato del lavoro. Vale la pena di ribadire che le alternative a disposizione del novello ottico sono tante: si può pensare di aprire un negozio di ottica o di candidarsi come consulente esperto in un’attività commerciale che venda lenti e soluzioni per la vista; il mondo industriale offre però numerose alternative per chi voglia lavorare invece direttamente alla realizzazione di questi stessi sistemi e lo stesso fanno quello della ricerca e il mondo sanitario – un ottico, infatti, è il miglior alleato di oculisti, oftalmologi e altri professionisti della vista.