Il Natale arriva ogni anno come un orologio veicolando la sua allegria, i suoi colori, i suoi messaggi d’amore, le sue canzoncine festose.

Volenti o nolenti ci lasciamo intenerire, ci ricorda che non importa quanto la vita possa essere difficile, possiamo sempre trovare nel nostro cuore la voglia di sorridere, di amare di stare vicino ai nostri cari.

Il Natale non è solo consumismo

E per i cinici ecco che i più grandi poeti spiegano ai nostri bambini, e a noi, i significati più profondi su cui il Natale ci aiuta a riflettere.

L’albero dei poveri

Gianni Rodari

Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.
Che strani fiori, che frutti buoni
Oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi dal pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
Sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito.

Questa poesia ha un significato molto profondo.

Insegna ai bambini di ricordarsi di essere fortunati e non fare i capricci per avere il giocattolo più bello e costoso perché ce ne sono di meno privilegiati che non hanno neanche l’alberello.

Racconta la solidarietà e descrive la natura profonda del Natale intesa come convivialità e occasione di essere vicini al nostro prossimo con il cuore prima ancora che con il portafoglio.

Lettera a Gesù

Mario Lodi

Caro Gesù,
dà la salute a Mamma e Papà

un pò di soldi ai poverelli,
porta la pace a tutta la terra,

una casetta a chi non ce l’ha
e ai cattivi un pò di bontà.

E se per me niente ci resta
sarà lo stesso una bella festa

Autore del famoso libro per bambini Cipì, in questa poesia adatta ai più piccoli, ricorda ancora una volta il vero spirito del Natale.

Non è tanto importante avere quanto dare.

Un messaggio di pace e di amore sotto forma di letterina a Babbo Natale.

E noi, mamme e papà sopraccitati, abbiamo insegnato ai nostri bambini cosa desiderare davvero per Natale?

Natale

Giuseppe Ungaretti

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

Una delle più famose e complesse poesie sul Natale, rivolta a bambini un po’ più grandicelli e spesso analizzata in classe alle medie.

È il Natale del 1916 al ritorno dalla Prima Guerra Mondiale passata al fronte.

Manca la voglia di festeggiare e il senso di solitudine è espresso attraverso la mancanza di punteggiatura.

Trova comunque la forza di apprezzare il ritorno a casa, godendosi il «caldo buono» che tanto mancava nel freddo (esteriore e interiore) delle trincee.